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Rieccoci!

  

Continua la battaglia e la polemica sugli F 35, tra chi li vuole tutti, chi ne vuole solo un po’ e chi non li vuole proprio poichè   sono aerei troppo costosi e che, in questi momenti di crisi, è meglio risparmiare, rivendicando nel contempo “LAVORO…” 

Più volte ho provato ad esprimere il mio pensiero su questo tema offrendo una lettura da sindacalista impegnato al fronte sul tema lavoro. Affermando che tale “prodotto” è portatore di tecnologia, professionalità, know how, crescita economica territoriale e, non per ultimo, occupazione.

Questo pensiero legge l’argomento da un’altra angolazione, con l’intento di non alimentare polemiche ed evitare di continuare a parlarsi addosso.

Io penso che, la sicurezza nazionale non può essere dettata da un pacifismo emotivo, dalle ideologie e dalla demagogia. Occorre difendere e tenere in sicurezza il ns. Paese, e gli italiani, anche alla luce dei recenti avvenimenti internazionali.

Pertanto, è necessario comprendere  qual è il modello di difesa che l’Italia ha in mente e quindi se gli F-35 sono utili o meno a quel modello?

Da qui la logica del Libro Bianco sulla Difesa che sarà presentato entro l’anno. Momento in cui potrà essere chiaro se comprarli è sbagliato o giusto, allora, perchè continuare ad intraprendere iniziative estemporanee, propagandistiche, contoproducenti e senza logiche?  

Perché continuare a blaterare sui mass media utilizzando vocaboli forbiti in politichese e rifuggire da proposte concrete sul lavoro?  

A voi le conclusioni.

 

29 settembre 2014                

                                          Segretario  Territoriale Uilm

              

                                                   Matteo Ferrazzano