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INDESIT RIBADISCE INTENZIONE CHIUDERE DEFINITIVAMENTE

"La dirigenza aziendale di Indesit ha illustrato le ragioni economiche che la inducono a voler chiudere la fabbrica di None (Torino), per delocalizzare la produzione di lavastoviglie in Polonia: si tratta in massima parte di motivazioni di ordine generale, estendibili di per se' a qualsiasi altra realta' produttiva italiana, quali il calo di mercato e la scarsa competitivita' del sistema-paese, anche a causa del divario fra il nostro costo del lavoro e quello dei paesi low cost esterni all'euro".

Lo riferisce GIANLUCA FICCO DELLA UILM NAZIONALE, al termine dell'incontro tenutosi il 9 maggio presso l'Unione industriale di Torino, in cui Indesit ha ribadito l'intenzione di cessare la produzione il prima possibile e la disponibilita' a discutere solo le modalita' con cui attutire le ricadute sociali della chiusura.

"La natura delle ragioni addotte dall'Indesit - commenta Ficco - ci dimostra che dobbiamo assolutamente riuscire a portare l'attenzione delle Istituzioni sull'economia reale: se i problemi di competitivita' del sistema-paese non saranno finalmente affrontati, ad essere a rischio non e' solo None, ma l'intera industria manifatturiera italiana. Per queste ragioni, organizzeremo una serie di mobilitazioni sul territorio ed una manifestazione nazionale da effettuarsi entro la meta' di giugno a Fabriano (Ancona), dove ha sede il Gruppo".

DARIO BASSO, SEGRETARIO TORINESE UILM DI TORINO, aggiunge : "Il primo passo sara' tentare di fare fronte comune con le Istituzioni locali, che ci hanno gia' manifestato la volonta' di contrastare il progetto di delocalizzazione  di Indesit".

 

Le dichiarazioni sono state riprese, oltre che dalle agenzie, dai quotidiani La Stampa, Repubblica, Cronacaqui.

9 maggio 2012