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LA RABBIA DEI LAVORATORI LEAR

 

“Ci sono ampi margini per tutelare maggiormente i lavoratori, francamente la posizione della Lear ci stupisce. Ovviamente con questi presupposti non firmeremo mobilità se non quelle volontarie e incentivate accettate dai lavoratori”. E’ la dichiarazione resa ai giornalisti dal segretario Giuseppe Anfuso al  termine dell’incontro tra Lear e sindacati avvenuto il 21 novembre all’Unione Industriale di Torino.

 

L’azienda ha ribadito 464 esuberi su 570, con procedura regolarmente attivata, spiegando di nuovo che il vero problema è la carenza di commesse da Fiat. L’azienda ha anche proposto di ricollocare alcuni lavoratori presso gli stabilimenti di Cassino e Pozzo d’Adda. I sindacati hanno chiesto di proseguire la cassa in deroga fino a giugno 2012 e di attivare mobilità solo volontaria e incentivata fino a tale data.

 

OGGI, 22 NOVEMBRE I LAVORATORI HANNO MANIFESTATO DAVANTI

DAVANTI AL CONSIGLIO REGIONALE IN VIA ALFIERI.

LA REGIONE HA CONVOCATO UN INCONTRO PER GIOVEDI’ 24 NOVEMBRE ALLE ORE 10.30 CON L’ASSESSORE CLAUDIA PORCHIETTO

 

C’e’ grande preoccupazione nei delegati. GIORDA VALTER, esperto in Lear dal 1999 dice: “Il vero problema è che in 6-7 anni di continuo decrescere l’Azienda non ha fatto nulla, a livello di piano industriale, per trovare altre commesse. Non basta Fiat! L’ultimo picco produttivo lo si è avuto con la Punto 188, modello che precede la Grande Punto. Da allora cosa hanno fatto? Negli anni si è chiuso Chivasso, Bairo, Orbassano, Robassomero, da 1400 siamo rimasti in pochi, ora devono dare risposte”. Il Rsu SALVATORE PAPARELLA ha aggiunto: “Hanno cavalcato l’onda degli ammortizzatori adagiandosi. Noi lavoratori abbiamo vivacchiato sopravvivendo, perché è la parola giusta: sopravvivere. Ora però vogliono farci morire. Non lo accettiamo, non dopo tanti anni, nel mio caso ben 20, di serio lavoro e impegno”.

22/11/2011

                                                 Ufficio Stampa Uilm