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ALLA OERLIKON GRAZIANO LA FIOM SBAGLIA 2 VOLTE

Brutto colpo per la Fiom alla Oerlikon Graziano di Rivoli dove ha perso una importante causa. Una decisione che conferma l’ottimo lavoro svolto dalle nostre Rsu Bruno Servetti e Paolo Melacarne che la Uilm torinese ringrazia per il grande impegno, così come ringraziamo i lavoratori e le lavoratrici per il sostegno datoci.

Il tribunale di Torino sezione lavoro ha sciolto la riserva assunta nell’udienza del 25/01/011. Riassumiamo i fatti: in data 24 novembre 2010 la Fiom aveva chiesto al Giudice che venisse accertata la condotta antisindacale dell’azienda per aver il giorno 16 luglio 2010 firmato l’accordo sul premio di produttività sottoscritto dalla Uilm e dalla Fim. Accordo che era stato sottoscritto dopo che il referendum indetto dai sindacati firmatari lo aveva approvato a stragrande maggioranza. Da notare che il ricorso è stato presentato quattro mesi dopo la firma mentre le lavoratrici e i lavoratori percepivano mensilmente quanto concordato. Paradossale è stato il comportamento della Fiom che si e alzata dal tavolo di trattativa, mentre Uilm e Fim trattavano raggiungendo l’intesa. La Fiom non soddisfatta, e ignorando la volontà espressa dal referendum tra i lavoratori, si era dunque rivolta al Giudice del lavoro affinché dichiarasse antisindacale il comportamento dell’azienda e quindi nullo l’accordo.

Se ciò fosse successo le lavoratrice e i lavoratori avrebbero dovuto restituire quanto percepito come premio di produttività. In data 02/02/2011 il giudice ha sciolto la riserva respingendo quanto la Fiom aveva chiesto e ritenendo valido l’accordo sottoscritto dalla Uilm e Dalla Fim".

"La Uilm accoglie con grande soddisfazione quanto deciso dal Giudice che ha confermato il corretto comportamento delle nostre due Rsu– dichiara il segretario Giuseppe AnfusoE’ una vicenda che dimostra chiaramente la differenza tra chi difende i lavoratori con la pratica, portando anche buoni riscontri economici e chi invece li "difende" solo con la teoria – dichiara ancora Anfuso – Dei primi c’è da fidarsi, dei secondi un po’ meno. E adesso? Alla Fiom chiediamo coerenza: non si può chiedere il giudizio delle lavoratrici e dei lavoratori e dopo non accettare la loro volontà. Sono stati sconfitti dalla gente e dalla sentenza: avranno di che riflettere".

 

Ufficio Stampa 10-02-11