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"NIENTE TAGLI A MIRAFIORI"

I sindacati: "Non diventerà una boutique". Stop bipartisan dai politici

Tratto da “La Repubblica” del 25 marzo 2010

«Inaccettabile», «peggiore delle aspettative», «un grosso rischio per Mirafiori e per Torino», che potrebbe ritrovarsi ad essere soltanto una vetrina dell´auto. Sono questi i primi commenti alle indiscrezioni di Repubblica sul piano Fiat 2010-2014 che Sergio Marchionne ufficialmente presenterà il 21 aprile. «La Fiat di Torino rischia di diventare solo una boutique dell´auto - dice Maurizio Peverati, segretario generale della Uilm piemontese - Magari un posto dove si potranno far passeggiare le famiglie guardando i bei prodotti che circolano». Non è intenzione del sindacato arrendersi, aggiunge: «Non bastano affatto le blande dichiarazioni in cui si dice che qui rimarrà la testa dell´azienda. Così si è avviato un gioco pericoloso, di sola testa non si vive». Un piano inaccettabile, sono le parole di Giorgio Airaudo, segretario regionale Fiom-Cgil: «Si ripeterebbe lo schema del 2002. E come difendemmo Mirafiori allora, quando ancora Marchionne non c´era, così lo faremo oggi. Non credo proprio che Mirafiori possa essere ulteriormente ridimensionata visto che è già notevolmente dimagrita dal 2000 ad oggi». Per la Fismic parla Roberto Di Maulo, segretario generale: «Sono oltre tre mesi che denunciamo una situazione che porterà al sostanziale ridimensionamento di Mirafiori e a una drastica riduzione della presenza di Fiat, in particolare a Torino». Nel mondo della politica torinese la preoccupazione è altrettanto forte. E mentre il sindaco Chiamparino preferisce non dichiarare nulla in attesa di conoscere il piano direttamente da Sergio Marchionne, il segretario regionale del Pd Gianfranco Morgando (domani alle 5,30 e alle 7 con Pierluigi Bersani davanti ai cancelli della porta 2 e 7 di Mirafiori) dice che il silenzio del governo appare sempre più assordante: «Voglio credere a Marchionne quando dice che non è il suo piano questo che contempla tagli a Mirafiori. Tuttavia quanto leggiamo su Repubblica è fonte di gravi preoccupazioni e rende evidente la necessità di una ripresa del confronto sulle prospettive dell´industria automobilistica italiana». C´è da augurarsi che non sia questo il programma dell´ad di Fiat, dice il coordinatore del Pdl Enzo Ghigo: «Al di là di cose che si davano per scontate, leggiamo di un ridimensionamento che penalizza in particolare Mirafiori e Torino». E Luca Robotti di Sinistra ecologia e libertà lancia accuse precise a Marchionne: «Ha mentito ai lavoratori e ai torinesi quando giurava di mantenere inalterata l´occupazione qui. È tempo di smetterla con i regali a Fiat».