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THYSSEN LA VERGOGNA DELLE FALSE TESTIMONIANZE

 

La vergogna per ciò che è accaduto rinnova il dolore per la scomparsa dei sette operai periti nel rogo alla Thyssen Krupp. Sembra non esserci pace su questo processo. Cosa è capitato? Che alcuni testimoni della difesa, tre ex lavoratori dell’acciaieria, dopo essere stati indagati per falsa testimonianza abbiamo ritrattato le loro versioni in aula. In pratica le loro risposte erano state “suggerite” da altri prima delle udienze. Un fatto gravissimo! Ora la Procura ha indagato l’ex responsabile sicurezza dello stabilimento Cosimo Cafueri e il suo vice, Andrea Cortazzi, per istigazione alla falsa testimonianza. La cronaca di ciò che è capitato lascia allibiti. I primi contatti con lavoratori si datano a giugno 2008. A novembre di quell’anno uno dei test chiave della difesa avrebbe interloquito con i due indagati. Ad uno dei tre era stato consegnato un foglio con su scritte le domande che avrebbero potuto fare i giudici. Ad un altro era stato dato il “piano di emergenza” incendi da “studiare” prima della deposizione. Peccato che gli inquirenti, in particolar modo la Guardia di Finanza, avesse fotografato lo scambio di foglietti tra test e indagati. Così in aula il colpo di scena: quando la scorsa settimana i test hanno dichiarato di non avere mai avuto contatti con i dirigenti Thyssen dopo l’incidente, a fronte delle foto scattate dagli inquirenti, l’impianto è crollato. Così i test sono stati indagati per falsa testimonianza e subito (il giorno dopo) hanno chiesto di essere riascoltati. “E’ vergognoso – dichiara il nostro segretario generale Maurizio Peverati – La Uilm condanna i tentativi di condizionare il processo e di celare la verità e le persone che si sono prestate a tali, deprecabili, azioni”.

14/12/2009

                                                                   Ufficio Stampa Uilm