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IL DECRETO ANTI CRISI  SPIEGATO A VIDEOGRUPPO

 

Giovedì 30 luglio nella trasmissione “Orario Continuato” condotta da Massimo Todarni su Videogruppo, si è parlato del recente decreto anti crisi appena approvato dalla Camera dei Deputati. Sono ancora numerose le proposte al vaglio del Senato. Al tavolo erano presenti il segretario generale della Uilm Piemonte Maurizio Peverati,  Mario Carossa della Lega Nord e Iuri Bossutto di Rifondazione Comunista. La discussione è stata costruttiva. Peverati, incalzato dal conduttore, ha risposto ad una domanda fondamentale: “La crisi sta davvero volgendo al termine?”. La risposta del sindacalista è stata francamente negativa: “No, purtroppo non possiamo ancora dirci fuori da questo periodo di difficoltà. Le richieste di cassa integrazione sono ancora in aumento soprattutto nell’indotto, in quelle tante piccole e medie aziende che, se sommate, fanno un numero di dipendenti persino superiore a quello della Fiat. Per questo è importante intervenire immediatamente su due fronti: sostenere i redditi bassi e, dall’altra, puntare alla formazione”. I due politici hanno esposto le loro tesi e, nessuno dei due, era troppo ottimista al riguardo del comportamento e dei recenti successi internazionali di Fiat: “Chiedono di fare straordinario ma alla fine alcuni sono ancora in cassa integrazione: perché?” si è chiesto Bossutto facendo propria la domanda di uno spettatore. Carossa ha evidenziato invece un aspetto positivo: “Non sono mai stato un grande fans di Fiat però apprezzo l’interesse per la Bertone che dimostra attenzione per il territorio dove è nata”. Poi la discussione è passata al premio di risultato di Fiat per alcuni politici inadeguato. Peverati ha spiegato che ha prevalso una logica di solidarietà. Dagli 800 euro richiesti si è riusciti a mediare per 600 ma almeno potranno usufruirne anche i lavoratori in cassa integrazione (che non ne hanno diritto). E proprio sul concetto di solidarietà si è concluso l’articolato discorso di Peverati: “La situazione è molto più complessa di cosa si creda – ha detto – Gli spettatori fanno notare, giustamente, che è assurdo vedere alcuni in cassa integrazione e altri che fanno straordinario. Ragioniamo insieme: innanzitutto bisogna, in tempi così difficili, cogliere ogni occasione produttiva, anche con straordinari se necessario. Ma qui si pone una domanda: perché non far ruotare allora i lavoratori tra periodi di lavoro e di cassa? C’è un problema. Ogni postazione richiede una formazione e capacità specifiche. Spostando lavoratori da un posto all’altro, proprio in momenti di bisogno produttivo elevato, non è detto che si riesca a mantenere la giusta produttività e redditività. Cosa occorrerebbe? Cosa vorrebbe il sindacato? Un iter di formazione continua dei lavoratori in modo da permettergli di essere sempre pronti a rotazioni e cambi. Ciò potrebbe, in alcuni specifici casi, mitigare le differenze tra chi è in cassa e tra chi, per fortuna, fa straordinario”.

 

31/7/2009                                               Ufficio Stampa Uilm