RITIRATA LA CASSA STRAORDINARIA ALLA PROMA

Il 16 marzo si deciderà del futuro della Proma di Trofarello. Nel frattempo è arrivata la notizia della sospensione della cassa straordinaria per quattro settimane. E’ noto che la fabbrica di via Leonardo da Vinci, ex Gessaroli, sta vivendo un momento difficile. Un quarto dei dipendenti della vecchia ditta erano stati scorporati con la ditta Sc2. Gli altri 35 erano confluiti in Proma.  La Sc2 già a dicembre aveva avviato la cassa straordinaria, la Proma intendeva partire da febbraio. Il funzionario Giovanni Di Lauro ha dichiarato: “L’azienda ha concesso un’audizione presso la sede legale del gruppo a Caserta, questo il 22 gennaio. Abbiamo chiesto il ritiro della procedura di cessazione dell’attività. L’azienda ha presentato i dati spiegando le sue motivazioni ma non ha dato molti spiragli positivi”. Un risultato parziale comunque l’incontro l’ha sortito, Di Lauro spiega: “Hanno sospeso la richiesta di cassa integrazione straordinaria per tutto il gruppo. Cosa significa? Che a Trofarello torniamo a fare cassa ordinaria, una prospettiva migliore. Si traduce in una presenza lavorativa a turni con meno della metà dell’organico”. Di Lauro non se la sente di definire l’azienda salva: “Il rischio è solo sospeso – dice con preoccupazione – Decisivo sarà l’incontro del 16 marzo presso il ministero dove si discuterà della sorte di tutto il gruppo. Per la sola Proma si parla di ben 250 esuberi, circa il 10% dell’organico complessivo. Per la sede di Trofarello sarebbe inevitabile la chiusura. Lasciare a casa questi 35 lavoratori, e le loro famiglie, è un segnale davvero negativo per questo territorio già così pesantemente colpito – conclude Di Lauro – Se non sarà possibile mantenere i posti nello stabilimento cercheremo almeno di ricollocare tutti gli occupati perché non perdano il diritto a vivere dignitosamente”. Ovvero: ipotesi di trasferimento a Grugliasco o presso altre aziende vicine alla Proma, tutto pur di mantenere il loro diritto al lavoro.