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TAVOLO SULLA CRISI: PRESENTI SOLO 5 PARLAMENTARI SU 25

 

“Un’occasione persa”. Così il segretario regionale Maurizio Peverati commenta l’esito dell’incontro tra Cgil-Cisl-Uil, Fiom-Fim,Uilm e i parlamentari piemontesi, avvenuto lunedì 19 gennaio. I sindacati confederali e di categoria avevano invitato i politici per esporre le preoccupazioni in merito ad una crisi sempre più galoppante e per trovare, insieme, strategie su come fronteggiarla. La scarsa presenza, da entrambi gli schieramenti, è stata per l’appunto un’occasione persa. Intanto i sindacati hanno snocciolato i dati di questa crisi che è più allarmante del previsto.

 

I DATI DELLA CRISI

Su 19200 addetti Fiat ben 13.342 sono stati in cassa integrazione, in vari periodi, da settembre. Si tratta dei due terzi. La Fiat è tornata a pagare a 120 giorni quando era arrivata, secondo gli standard europei a pagare a 45-60 giorni.  Ben 1400 precari del gruppo sono rimasti a casa nel giro di pochi mesi. La cassa integrazione è salita del 525% da inizio a fine dicembre. La sola città di Torino ha assorbito i tre quarti delle ore richieste, a livello regionale, di cassa (ben 4 milioni di ore nel 2008). Purtroppo si sono consumate circa 6.000 ore di cassa straordinaria.  I dati sono in aumento costante con una velocità che supera la crisi del 2002. A ottobre nel torinese erano in cassa 35.000 persone, a novembre si è passati a 40.800, a dicembre a 51.276. Gennaio sarà in deciso aumento se si considera che nel frattempo gli avviamenti al lavoro, considerando anche la quota precari,  sono scesi del 25%. Infine due dati di colore: su 1900.000 vetture prodotte  da Fiat nel mondo solo 600.000 sono costruite in Italia e solo 140.000 a Mirafiori. L’ultima nota amara? Secondo le stime degli economisti un gruppo automobilistico, attualmente, non può sopravvivere a livello globale sotto la soglia della produzione di 5 milioni di veicoli l’anno.

 

21/1/2009                                     Ufficio Stampa Uilm