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SINDACI E LAVORATORI UNITI: NO ALLA CHIUSURA INDESIT

 

Otto sindaci e una marea di assessori e rappresentanti politici più ovviamente tantissimi tra operai e delegati sindacali. La manifestazione di martedì 10 davanti alla sede della Regione Piemonte, per dire di no alla chiusura della Indesit di None ha avuto una enorme risonanza. Fianco a fianco ai lavoratori sono scesi in campo, tanto per fare un esempio, i primi cittadini di None, Pinerolo, Virle, Rivalta, Orbassano, Piscina, Nichelino, Piobesi e di tanti altri comuni, l’elenco sarebbe lunghissimo! L’incontro era mirato a gettare le basi per prevenire un ulteriore aggravarsi della crisi coinvolgendo istituzioni, sindacati, lavoratori. Dopo la manifestazione una delegazione è stata ricevuta dagli amministratori regionali: “A tutti è stato chiaro l’errore strategico dell’azienda – ha detto il nostro segretario Dario Basso - Metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per far comprendere la gravità di questo sbaglio progettuale sapendo che i lavoratori stanno responsabilmente continuando a lavorare garantendo un prodotto di eccellenza (quando invece avrebbero potuto dare vita a ben altre reazioni)”. Basso prosegue con una analisi più ampia che mette a confronto la Indesit con altre aziende rilevanti: “Ricordo che la Fiat segna percentuali negative di molto superiori eppure non ha mai accennato a voler dismettere produzioni o siti. Dismettere, secondo la Uilm, non è il modo migliore di affrontare la crisi quando ci sono molti strumenti per “temporeggiare”. Il gruppo deve fare un passo indietro rispetto alla chiusura e proseguire con coerenza le scelte di politica industriale fatte in questi ultimi anni e che erano del tutto condivisibili perché parlavano di investimenti e di miglioramento continuo dell’eccellenza produttiva”. Chiara la presa di posizione finale del nostro sindacato: le scelte future dovranno avere come obiettivo la difesa dell’occupazione. Ci sarà un incontro il 24 febbraio in cui il Board aziendale dovrà dirci in maniera chiara e trasparente cosa intende fare del sito di None. I lavoratori hanno diritto di sapere quale sarà il loro futuro.

 

11/2/2009                            Ufficio Stampa Uilm