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PRODUTTIVITA’, ASSUNZIONI E DIRITTI: LA NUOVA SFIDA

E’ stato il tema predominante negli ultimi direttivi territoriali avvenuti venerdì 18 marzo. La produttività, l’utilizzo impianti, la dignità dei lavoratori, i cambiamenti dagli anni 70 delle condizioni lavorative. Il segretario Maurizio Peverati è partito da un’analisi schietta della situazione, dicendo che fino a 40 anni fa l’ambiente di lavoro era malsano, che la priorità era quella di garantire condizioni accettabili di lavoro: “Oggi nella maggior parte dei casi le condizioni di lavoro sono divenute normali – ha detto Peverati – La dignità umana è stata conquistata. Quello che abbiamo invece perso è la dignità economica e, putroppo è vero, le famiglie non riescono ad avere un livello di vita dignitoso se raffrontato al potere di acquisto di 10 o 20 anni fa”. La discussione sulla dignità economica si è intersecata a quella della produttività e dell’utilizzo impianti: Le aziende devono fare fronte alle nuove sfide del mercato globale. Fino a qualche anno fa sembrava impensabile ma oggi, va ammesso, anche i colossi aziendali rischiano di chiudere da un momento all’altro perché la concorrenza è sempre altissima, sempre sul filo del rasoio – ha detto Peverati – In questo contesto è logico che si tenda ad aumentare la produttività. Per farlo occorre modificare la turnistica e ciò induce sempre delle resistenze nei lavoratori. La Uilm ad alcune di queste modifiche non pone veto ma alla condizione che il lavoratore venga adeguatamente ripagato per lo sforzo che compie, soprattutto a livello economico”. Una cosa è certa, la maggior parte degli altri settori industriali hanno già introdotto turnistiche che noi potremmo definire “più flessibili”. In molti casi, dopo le iniziali resistenze, soprattutto i giovani si sono adeguati positivamente. Non bisogna aver paura di rifletterci sopra con serietà. La società è cambiata e così anche le abitudini delle famiglie. Una volta lavorava solo il capo famiglia oggi tutte e due. I turni al sabato o alla domenica, che però lasciano a rotazione liberi altri giorni della settimana, si trasformano per le famiglie quasi in risorsa. Giorni che alla fine quasi quasi “fanno comodo”, concetto compreso soprattutto dai più giovani. Però sia chiaro, di fondo c’è che il lavoratore compie un maggiore sacrificio e ciò va compensato. La Uilm, sulla dignità economica e lavorativa, non scenderà certo a patti.

22/4/2008                                                  Ufficio stampa Uilm