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UN FUTURO PER L’EX EMBRACO DI RIVA DI CHIERI

 

Una buona notizia. Rinasce il polo industriale negli stabilimenti dismessi dell’ex Embraco di Riva di Chieri. Della vicenda si è occupato anche il quotidiano “La Stampa” che parte annunciando l’acquisto, da parte dell’impresa Lorenzon, di 13 mila metri quadri di capannoni ristrutturati e messi in vendita da Finpiemonte per rilanciare l’occupazione nel chierese, dopo la crisi di quella che fino al 2005 era la più grande azienda del territorio. Tante le agevolazioni messe sul banco della trattativa dalla Soprin, partecipata di Finpiemonte, che prima fra tutte ha posto una clausola che soddisfa i sindacati: chi si insedierà nell’area si impegnerà ad assumere i lavoratori in esubero dell’Embraco. Positivo il commento della giornalista: “Forse non è il lieto fine che speravano i sindacati ma è il primo passo per un concreto rilancio dell’area”. E della stessa opinione è il funzionario Riccardo Giannone che ha seguito da vicino il caso: “La speranza che arrivasse un grande gruppo è svanita. Oggi però c’è una prospettiva reale: l’insediamento di una nuova azienda che può fare da testa di ariete per la nascita di un polo industriale che assorba gli esuberi e crei nuovi posti di lavoro”. Inutile dire che l’obiettivo è realizzare un tessuto di imprese piccole e medie che diano ossigeno all’industria e all’occupazione. Decisivo in questo il ruolo della Soprin che dopo due bandi disattesi è riuscita a metterne a punto uno che contiene un buon pacchetto di agevolazioni. I 25 mila metri quadri di capannoni dismessi dall’Embraco, acquisiti e ristrutturati con un’operazione da 12 milioni di euro, sono stati messi in vendita per 8 milioni e 60 mila euro. “La ditta Lorenzon - spiega Gian Luca Poggi della Soprin - ha acquistato la metà della superficie coperta”. L’intervento di Finpiemonte rientra nell’accordo di programma firmato a Roma nel febbraio 2005 tra sindacati, azienda ed enti pubblici. A Riva di Chieri sono rimaste una linea di produzione di un compressore e altre due di prodotti tecnologicamente più avanzati ma l’Embraco, ai giornalisti, ha ribadito nuovamente la volontà di investire.

 

9/7/2008                                Ufficio stampa Uilm