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MOBILITA’ SCONGIURATA ALLA BERTONE

 

Ieri sera, giovedì 11 ottobre, abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Durante l’incontro con i sindacati la Bertone ha comunicato di non voler più attivare la procedura di mobilità. Difficile, scaduti i termini, poterla riproporre in seguito. Giuseppe Anfuso, che ha partecipato all’incontro, ha spiegato che in queste condizioni si proseguirà con la cassa integrazione fino a dicembre. Nel frattempo si diffondono voci di una ipotetica vendita dello stabilimento a imprenditori cinesi: “Non mi risulta – dichiara Anfuso – L’unica trattativa di cui siamo al corrente è quella con imprenditori italiani, di Isernia, che hanno affari anche in Cina. Ciò però, non significa che l’interesse sia di industriali di quel continente”.  Il 25 ci sarà un nuovo incontro. L’azienda dovrà comunicare il buon fine di un eventuale trattativa oppure no. E’ chiaro che se nulla andasse in porto si dovrà decidere per la messa in liquidazione o per la cessazione dell’attività. La speranza? Anfuso è chiaro su questo punto: “Che si trovi una soluzione industriale. Molti hanno parlato di vendita ma io sono scettico: cosa significa vendere? Ma soprattutto  a chi? Forse ad un centro commerciale? O a produttori di grissini, tanto per fare un esempio…No! Quello di cui ha bisogno la Bertone sono nuove commesse, soluzioni per poter continuare a produrre ciò per cui è stata storicamente un grande marchio”.

12/10/2007

                                                  Segr. Reg. Uilm Piemonte