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SETTIMO: PRIMA LE INDUSTRIE ORA I PALAZZI

 

Questa mattina il settimanale “La Nuova Periferia” riporta un articolo estremamente interessante: “Dal punto di vista industriale Settimo è una città in crisi. Chiuso il polo siderurgico, oramai Ferrero e Lucchini rientrano nei ricordi del passato, il problema dell’occupazione resta” scrive la giornalista. Ha perfettamente ragione. Lo conferma il nostro funzionario Salvatore Cannata proprio nello stesso articolo: “Negli ultimi 10 anni sono stati persi a Settimo più di mille posti di lavoro, corrispondenti a circa un migliaio di famiglie. A cascata, dopo le grosse industrie siderurgiche, hanno chiuso le fabbriche dell’indotto, compresa la Ceat che produceva cavi e gomma e la Tlt chiusa nonostante grandi battaglie”. Poi Cannata ricorda la crisi dell’Arancio e l’allarme rosso per lo spostamento della Pirelli: “Potrebbero rimanere a casa altre centinaia di lavoratori – dichiara Cannata - Nel nuovo stabilimento sarà infatti introdotta l’innovazione tecnologica e, noi sindacalisti, sappiamo cosa vuol dire per le maestranze la parola innovazione tecnologica”. Poi si fa notare una forte anomalia: “Mentre a Settimo la siderurgia è morta, nel territorio circostante, e non solo, il settore è in forte ripresa e chi non si è ritirato, negli ultimi due anni, ha fatto un forte business – dice il nostro funzionario - Certo alcune aziende erano  nel cuore della città ma bisognava pensare ad una loro ricollocazione, ad un abbattimento dell’inquinamento e non ad una loro chiusura definitiva. Dove un tempo sorgevano le industrie oggi, purtroppo, nascono palazzi”.

8/11/2007               

                                     Segr. Reg. Uilm Piemonte