FIM E FIOM CONTRO DI NOI SULLO
SCALONE?
Fim e Fiom alleate contro lo scalone. Bella
novità…Non ci ha stupito più di tanto l’articolo pubblicato dal quotidiano
Torino Cronaca giovedì primo marzo. In quelle colonne il segretario Fim
Antonio Marchina faceva intuire che invece la nostra posizione fosse
diversa.
Non è così. Il segretario Uilm torinese Maurizio Peverati ha più
volte dichiarato, e i fatti lo dimostrano, che lo scalone introdotto per
effetto della legge Maroni è da modificare. Non ci sono dunque, in
apparenza, differenze con le posizioni di Fim e Fiom.
Ma entriamo nella
sostanza. Peverati a tal riguardo ha delle tesi precise: “Le dichiarazioni
di Marchina si concentrano fondamentalmente sulle modifiche annunciate dal
Governo in questo settore. Occorre valutare se esse porteranno benefici per
i lavoratori. Se si tratterà solo di creare “scalini” o di accorciare lo
scalone penalizzando economicamente i lavoratori che intendono lasciare
prima la fabbrica per godersi la meritata pensione: allora non ci stiamo! Se
si intende rivedere in modo negativo gli indici di rivalutazione delle
pensioni abbassando ulteriormente il loro potere di acquisto: allora non ci
stiamo! Se poi si continuerà a dare grandi incentivi a chi ha già acquisito
il diritto di andare in pensione a discapito dei nuovi ingressi in fabbrica:
allora non ci stiamo! Se sono queste le riforme siamo ben lontani da aver
fatto il bene dei lavoratori.
Questa è la posizione chiara della Uilm, e non
quella interpretata dalla Fim sui giornali”.
2/3/2007
Segr. Reg. Uilm Piemonte |