FIAT: L'intesa tra Sindacato,
governo, azienda ed enti locali
l'analisi di Antonino Regazzi
Ho molto apprezzato le dichiarazioni
dell’Amministratore delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, quando
lunedì 19 febbraio ha illustrato gli obiettivi della casa torinese. Mi
riferisco al passaggio in cui ha sottolineato che la Fiat prevede di
raggiungere nel 2010 un fatturato di circa 70 miliardi di euro con
investimenti per oltre 20 miliardi di euro di cui oltre 8 in ricerca e
sviluppo.In particolare, per il settore auto e' prevista una crescita delle
vendite annue dai 2 milioni di vetture dello scorso anno, a 2,8 milioni nel
2010. La quota di mercato in Europa salirebbe da poco meno dell'8% a più del
10%. Si tratta di cifre che solo cinque anni fa, sembravano impossibili da
pronunciare. Questi dati ascoltati in serata poco prima della firma del
verbale d’intesa tra sindacati, governo, azienda ed enti locali, sono
straordinari. Come sindacalista devo però ricordare che l'operazione di
rilancio della Fiat ha avuto un prezzo molto alto pagato dai lavoratori in
termini di mobilità e cassa integrazione. L’azienda è uscita dalla crisi, è
competitiva sui mercati, ma il sindacato ha svolto con coraggio la sua
parte. Il governo, da parte sua, nell’intesa in questione ha recepito
l’accordo che azienda e sindacati avevano già siglato lo scorso 18 dicembre,
riconoscendo la sussistenza delle condizioni, ai sensi del comma 1189 della
legge 296 del 27 dicembre 2006, per concedere al Gruppo Fiat una quota di
mobilità lunga.Nello stesso verbale siglato al termine della riunione è
stato inoltre stabilito, con riferimento alle specifiche problematiche dello
stabilimento di Termini Imerese della Fiat Auto, che sarà attivato un tavolo
con il coinvolgimento delle istituzioni locali. Il sindacato vuole che
questo sito diventi una grande realtà industriale della Sicilia e quando
affermo questa esigenza intendo dire che la produzione di auto dovrà per
forza di cose passare dalle attuali 320 a circa 700 vetture ogni giorno.
Quando ci si pone un obiettivo così importante è indispensabile che tutte le
parti coinvolte nel rilancio sappiano crederci fermamente. Per quanto mi
riguarda il sindacato, auspicando che il tavolo previsto dall’intesa venga
attivato al più presto, farà anche in questo caso la sua parte.
SEGRETERIA NAZIONALE UILM
Roma, 19 febbraio 2007
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